mercoledì 11 luglio 2007

Le raganelle verdi e i rospi neri

Premetto: di anfibi ne so.

C'era una volta uno stagno.
In questo stagno convivevano tante specie di anfibi, cercando in un modo o nell'altro di rispettare le loro nicchie ecologiche.
Questa popolazione poteva principalmente distinguersi in piccole, fastidiose, appiccicose, confusionarie e ciacolone raganelle verdi sparse ovunque e rudi, riservati e impacciati rosponi neri relegati nell'angolo più ameno del laghetto.


Un giorno, per essere più forti contro il loro predatori e affermarsi nel loro territorio, tutti questi anfibi assieme decisero un giorno di aggregarsi in un'unica popolazione, fatta di tanti branchi.
A capo del branco c'era Ranocchione Delegato, che nominò ben presto tutto il suo Frog Management.
Inoltre l'organizzazione prevedeva anche che responsabilità di ogni branco cadesse addosso ad un giovane Ranocchio/a-Manager, brevemente chiamato RM da tutti.
Ranocchione Delegato, mise poi tutti gli anfibi a cantare nello stagno, e RM a controllare il loro operato.


Anche i rospi dovettero adattarsi all'organigramma e il loro RM mise anche loro a cantare. Solo che questi non riuscivano ad avere la bella voce delle raganelle: infatti non solo erano buffi ed impacciati, ma il loro "CRA" era rude, anche se intenso e spiacevole, anche se si sentiva da lontano. Inoltre i rospi erano riservati, diffidenti e poco inclini alle apparenze, a differenza delle bellissime e fluorescenti colleghe raganelle. Erano ai margini, nell'angolo dello stagno più remoto, e poco le raganelle manager si preoccupavano di loro. Erano abituati a cavarsela da soli e la loro costituzione fisica e la loro tempra erano forti e vivi.
Anche se non facevano i salti lunghi delle raganelle, piano piano raggiungevano qualunque meta. Solo tra loro c’era una raganella, non si sa come si fosse infiltrata ed effettivamente rimase sempre un mistero e tutti i rospi si chiedevano che ci facesse tra loro…


Un dì funesto arrivò la siccità.
Lo stagno regredì ed iniziò a prosciugarsi in maniera tale da diventare poco più di una pozza di fango.
Presto Ranocchione Delegato abbandonò l'habitat, per rifugiarsi sul lago di Balaton in Ungheria, anche se aveva sempre preferito la Romania.
Anche il Frog Management rimase decimato. Una Frog Manager è stata vista prendere sole in stuoia sul delta del Pò, ma non c’è nulla di provato.


E le raganelle, poverine, tanto carine restavano ancora attaccate agli alberi, rifiutandosi di entrare nel fango, continuando a cantare con quel po’ di vocina che gli rimaneva, affamate e stanche.
Desiderose di una bella nuotata nell'acqua fresca.
Dall'alto dei loro alberi, estenuate, guardavano i rosponi, che invece si crogiolavano nel fango, certo sofferenti per la siccità, ma tranquilli.
"ma come fate a stare in quella melma, che schifo! che schifo!" urlarono le raganelle ai rospi
"Noi ci siamo abituati ed ora non ci lamentiamo. E' il ciclo delle stagioni, è normale, è la natura. Staremo qui, continueremo a cantare e a procurarci il cibo come abbiamo sempre fatto, anche se con la lentezza e la goffagine che voi ci avete sempre disprezzato."

Continua?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

certo che ne hai di fantasia!
speriamo che si riesca a saltare tutti insieme...

Anonimo ha detto...

Tu sei sprecata lì dentro.

Anonimo ha detto...

me lo dicono in tanti. (e ti ringrazio per il commento) io per ora mi ci diverto. quando smetterò di divertirmi e mi laureerò, me ne vado sicuro.
un po' a malincuore.

Anonimo ha detto...

Scusa anonimo,

ma io non ti conosco, non mi riferivo a te, ma a Dory, che invece conosco bene. :-)))

Sei un/una suo/a collega? E' lì, oggi?
Ciao

Anonimo ha detto...

rana ridens: ah vabbè...
ti risponde dory se c'è o no ;-P

Blackjack Game ha detto...

As the expert, I can assist.

Knoxville Architects ha detto...

Thankss for a great read