C'era una volta un falegname, di nome Eviol.
Questo simpatico ometto era bravissimo nel suo mestiere, fatto sta che in breve tempo riuscì ad ingrandire la sua falegnameria in maniera tale da poter dare lavoro a tanti falegnami.
Un bel dì Eviol decide di investire tutte le sue monete d'oro in tante falegnamerie sparse per altrettanti regni. In tal modo riesce a dare lavoro a quasi 2000 falegnami.
Molti di questi erano dei gran lavoratori altri dei fannulloni che ben presto sprecarono i soldi guadagnati da Eviol per acquistare inutili calessi aziendali, poltrone di pelle, scrivanie in avorio e cellulari d'oro, degni di un re.
In più Eviol vendeva i suoi prodotti, guadagnando, ma non ripagava i taglialegna che andavano in bosco a procurargli il legno.
Raggiunte tante monete d'oro di debito, Eviol decise di non voler fare la figuraccia di chiudere la baracca. Infatti era diventato un uomo ben visto e ammirato in tutti i regni del mondo.
Decise allora di provare a vendere le sue falegnamerie (con tutti i debiti) ad un povero ed anziano falegname del suo paese, Geppetto.
All'inizio Geppetto fu un padrone molto severo: cacciò tutti gli spreconi e inibì ogni tentativo di spepero, chiuse anche qualche falegnameria improduttiva. Tutti dovevano lavorare giorno e notte per forgiare i più bei mobili e le più belle opere. E non solo: stabilì un modo per restituire i debiti un pò alla volta.
Ma un bel dì i taglialegna però si stufarono e decisero di chiedere tutte le monete e subito, cambiando le carte in tavola: inizialmente minacciarono Geppetto, che da vecchio testardo quale era, non si fece piegare al ricatto.
Così i taglialegna si misero tutti d'accordo: irruppero nelle case dei clienti di Geppetto e bruciarono tutti i mobili e le opere forgiate dalle falegnamerie insolventi!
E così ci andarono di mezzo le povere persone che non solo avevano perso i loro mobili, ma si sentivano fare offerte più costose da parte dei taglialegna per ricostruire i loro oggetti bruciati!
Geppetto non sapeva più che fare, ormai la falegnameria non aveva più credibilità ed in ballo c'erano tanti falegnami che rischiavano di restare senza lavoro.
Quelli che erano rimasti: quelli che avevano sempre lavorato.
Continua...?
Questo simpatico ometto era bravissimo nel suo mestiere, fatto sta che in breve tempo riuscì ad ingrandire la sua falegnameria in maniera tale da poter dare lavoro a tanti falegnami.
Un bel dì Eviol decide di investire tutte le sue monete d'oro in tante falegnamerie sparse per altrettanti regni. In tal modo riesce a dare lavoro a quasi 2000 falegnami.
Molti di questi erano dei gran lavoratori altri dei fannulloni che ben presto sprecarono i soldi guadagnati da Eviol per acquistare inutili calessi aziendali, poltrone di pelle, scrivanie in avorio e cellulari d'oro, degni di un re.
In più Eviol vendeva i suoi prodotti, guadagnando, ma non ripagava i taglialegna che andavano in bosco a procurargli il legno.
Raggiunte tante monete d'oro di debito, Eviol decise di non voler fare la figuraccia di chiudere la baracca. Infatti era diventato un uomo ben visto e ammirato in tutti i regni del mondo.
Decise allora di provare a vendere le sue falegnamerie (con tutti i debiti) ad un povero ed anziano falegname del suo paese, Geppetto.
All'inizio Geppetto fu un padrone molto severo: cacciò tutti gli spreconi e inibì ogni tentativo di spepero, chiuse anche qualche falegnameria improduttiva. Tutti dovevano lavorare giorno e notte per forgiare i più bei mobili e le più belle opere. E non solo: stabilì un modo per restituire i debiti un pò alla volta.
Ma un bel dì i taglialegna però si stufarono e decisero di chiedere tutte le monete e subito, cambiando le carte in tavola: inizialmente minacciarono Geppetto, che da vecchio testardo quale era, non si fece piegare al ricatto.
Così i taglialegna si misero tutti d'accordo: irruppero nelle case dei clienti di Geppetto e bruciarono tutti i mobili e le opere forgiate dalle falegnamerie insolventi!
E così ci andarono di mezzo le povere persone che non solo avevano perso i loro mobili, ma si sentivano fare offerte più costose da parte dei taglialegna per ricostruire i loro oggetti bruciati!
Geppetto non sapeva più che fare, ormai la falegnameria non aveva più credibilità ed in ballo c'erano tanti falegnami che rischiavano di restare senza lavoro.
Quelli che erano rimasti: quelli che avevano sempre lavorato.
Continua...?
Piano: questa è la versione di Geppetto!
1 commento:
quello che stavo cercando, grazie
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