C'era una volta, in un'amena città del nord-est una ... segheria.
Questa segheria in realtà faceva parte di un gruppo di segherie, con tanti operatori segaioli e tanti responsabili seghettari che vi lavoravano sodo e alacremente.
Un giorno si scopre che la Segheria Madre del gruppo ha contratto debiti con i venditori di carburante per seghe per qualche milione di fiornini d'argento e i venditori non accettano più che il debito vada ad accumularsi invece di essere saldato.
I venditori combustibile pertanto decidono di non fornire più il prezioso prodotto, fintantochè la Segheria Madre non avrà saldato il debito.
Pertanto le segherie non riescono a segare.
I responsabili seghettari cadono così in disperazione, in quanto c'è il rischio concreto che le segherie debbano cessare la loro attività.
Mentre nel frattempo, i consapevoli stolti operatori segaioli rimangono convinti che la mancata erogazione del carburante sia al solo fine da parte della Segheria Madre di non permettere il funzionamento della loro macchinetta erogatrice di caffè.
Pertanto decidono di organizzare una serie di scioperi per poter riavere dalla Segheria Madre la macchinetta del caffè.
In tale contesto interviene finalmente Mastro Geppetto: "Oh stolti segaioli! Già che è così vi chiudiamo la segheria!"
Gli stolti ex-operatori allora, ancora non convinti e disoccupati cercarono altre segherie e falegnamerie a cui offrire la loro prestazione di collaborazione, ma nessuno di loro trovò più un posto che potesse accogliere segaioli sprovveduti ed ottusi come loro.
Morale della favola: schiavi moderni sempre ed ancora infinitamente egocentrici
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento