martedì 4 settembre 2007

Dove eravamo rimasti…(e dove andremo?)

Si è tanto parlato in questi ultimi mesi dei callcenter. Praticamente quasi sempre male.
Si è fatto di tutto per combattere questa "piaga sociale", e parlando spesso senza cognizione di causa, si è praticato un ridicolo e fuori luogo accanimento istituzionale.
Si è fatto di tutto per affossare le aziende, con estrema attenzione ai grandi gruppi, operanti nel settore.
E ci sono quasi riusciti. Solo che nessuno ne ha parlato. Nella mia città so che un paio di callcenter hanno chiuso a causa dell’accanimento legalizzato loro riservato (con buona pace dei cantieri non in regola, dove la gente rischia la propria incolumità, ma queste sono banalità…), non oso pensare nelle metropoli, dove questi posti sono centinaia e danno da lavorare a migliaia di persone.
D’altra parte nessuno ha mai creduto che i callcenter sono poveri, tantomeno gli schiavi moderni (pagati) che ci lavorano.
Non hanno soldi perché si tratta di aziende sfruttate a loro volta da grandi società di capitale che non trovano comodo investire sui giovani e su nuovi posti di lavoro.
Ma quelle sono aziende intoccabili. Sono quelle che detengono un monopolio, che regolano tutto il nostro patrimonio, la nostra economia. Sono quelli che ci mettono la gente al governo, facendoceli passare come elementi democraticamente eletti. Sono quelle società che comunque vada, debiti o non debiti, vendite o non vendite, crac o non crac non falliscono mai, gli va sempre liscia.
E il tutto si condisce con un po’ di opinione pubblica, fatta di vittimismo testimoniato da parte di pochi "sfruttati" e fatto del dare importanza al cittadino comune chiamando in ballo la loro privacy. Sì, perché i cattivi callcenter disturbano la privacy dei poveri cittadini che non vogliono ricevere telefonate promozionali a casa.
Non sono d’accordo, ma è un’opinione mia, quindi forse ci stava.
Ma che strano questo dilagante utilizzo degli sms per fare le promozioni.
Quasi contemporaneo alla chiusura verso il telemarketing e ai provvedimenti presi a riguardo da parte delle "Autorità". Io che ne ricevo in media un paio al giorno, ho deciso di promuovere una campagna contro questo metodo di diffusione di informazioni commerciali. Anche perché vorrei sapere CHI ha il compito di inviare questi sms (e chi ci guadagna, oltre a quelli che fanno la promozione) e DA DOVE sono stati raccolti i dati e il mio numero di cellulare (non sempre è il mio gestore telefonico ad inviarmi le promozioni, ma anche finanziarie, assicurazioni ecc).
Chissà se il magnifico Garante della nostra Privacy avrà l’altrettanta solerzia che ha avuto contro il telemarketing per far luce su questo nuovo fenomeno commerciale.
E poi vuoi mettere un freddo sms con la voce "suadente" di una cortese operatrice telefonica?

4 commenti:

Ladypiterpan ha detto...

Ciao dory,

bentornata.Che dire, oramai il call-center è sulla bocca di tutti.
Qualche giorno fa ho letto (non ricordo però su quale giornale) dell' alta professionalità dei call center inbound e del fatto che i tuoi colleghi qui abbiano un contratto a tempo indeterminato; tal cosa non succede invece nei call center outbound. A te la parola...
Riguardo gli sms, ti ricordi quando qualche anno fa ci arrivò quello che ci ricordava di andare a votare?!
Anche a me sarebbe piaciuto sapere chi l'avesse inviato!!!
Tutto è rimasto nel silenzio...
Cordialmente Anna

Anonimo ha detto...

colleganonima dice:
non è vero che noi abbiamo il contratto a tempo indeterminato, non abbiamo ancora nulla. e inizio pure a non crederci più. nei callcenter wind invece gli operatori sono stati assunti. io spero che quelli del 187 e della tim vengano mandati a casa, sono solo cafoni ed incompetenti. vogliamo mettere con i nostri servzi? tu dici che non siamo competenti ecc, ma in quanto a gentilezza - a parte qualcuno - siamo meglio.
ecco.

Dory ha detto...

Ciao a tutti.
Per vari motivi la mia presenza sul blog sarà un pò "singhiozzante" nei prossimi mesi.

Comunque, premesso che io sono favorevole all'assunzione di tutti gli operatori inbound (purtroppo gli scansafatiche incompetenti si trovano in tutte le aziende, ed hanno posti anche migliori!!!), certo è che potevano lasciare che tale passaggio fosse un pò più graduale. Cioè, dare il tempo alle aziende di callcenter di poter operare una miglior selezione del personale, che in vista di un contratto di assunzione a tempo indeterminato poteva appartenere ad un target molto più elevato. Collega anonima ammetterà che tra i suoi colleghi non c'è stata purtroppo una selezione troppo accurata, questo eprchè col contratto che si proponeva non si poteva pretendere grandi competenze. LOGICAMENTE NON PARLO DI TUTTI.

Per quanto concerne l'outbound sono contraria alle assunzioni. Cioè: una volta dipendenti, quelli dell'inbound, in un callcenter misto come il nostro dovranno fare anche attività di outbound NON di vendita e spero che se tutto fila liscio vada così.
Per le attività di vendita invece la forma di contratto non può essere diversa da quella di un lavoratore autonomo. Come tutti i venditori. Logicamente con retribuzione adeguata, quindi poco fisso e tanto incentivo. Per vendere si deve essere portati ed avere voglia di farlo. Quindi chi è un bravo venditore certamente può raggiungere anche senza un fisso un buon livello retributivo.
Questo a mio personale parere.

Per collega anonima io voglio dire anche una cosa: se hai letto la mia storia io sono qui dal 2000, sono stata assunta nel 2004. Negli anni di co.co.co sono stata sottoposta a subordinazione, controllo disciplinare, valutazione del lavoro, orari rigidi ecc. Cose che ora come ora voi non subite. Ho combattuto con chi era con me per avere qualcosa in più, sempre. Da operatrice rispondevo ad 8 code contemporaneamente e prendevo solo 10.000 lire all'ora. Ma allora il "regime" era diverso da questo, quindi lo stress molto maggiore.
Per fortuna vedo che qualcosa sta cambiando, e sono la prima ad essere contenta. Perchè gli anni di "sfruttamento" li ho subiti anch'io, davvero, però. E allora i sindacati, l'ufficio del lavoro, Beppe Grillo o chicchessia non ci cagavano di striscio.
L'assunzione non mi è arrivata in regalo, abbiamo combattuto, minacciato, parlato, e soprattutto dimostrato di essere valide lavoratrici.

Adesso voi siete fortunati ad avere, giustamente, il conto pagato anche dagli altri.
Se smetti di credere nell'assunzione, tua, ma SOPRATTUTTO DEI 20.000 STABILIZZANDI, vuol dire che non hai voglia di alzare nemmeno un dito epr ottenere un diritto, che alla fine avete acquisito.
Me ne dispiace, eprchè io ci credo ancora che verrete assunti, forse non tutti, vero, ,ma se sarà così, la colpa sarà solo vostra. E se non sarete tra gli assunti, credimi che nessuno di noi sarà ancora qui.
In questo momento non potete pretendere di avere le cose per cui stanno combattendo altri, altrove.

Anonimo ha detto...

beh, nessuno si è più fatto vivo, non si sa come va a finire. io spero ma... chissà.